CENNI STORICI
Nata nel 1993 su intuizione dell’informatico statunitense Ian Murdock (spentosi poi il 28 dicembre 2015 a San Francisco), Debian GNU/Linux® è considerata a tutti gli effetti una delle più conosciute ed apprezzate distribuzioni Linux® e, soprattutto, riveste un ruolo di fondamentale importanza, poiché base solida per numerose derivate impostate, per l’appunto, su tale sistema operativo, da Ubuntu alle più recenti Linux® Mint e MX Linux®, per citare gli esempi più illustri.
Debian trae origine dal nome del fondatore, preceduto dalle prime tre lettere della fidanzata di allora (poi divenuta ex-moglie) Debra (di fatto Deb-Ian) e negli anni tale progetto si è sviluppato in maniera talmente continua e costante dal guadagnarsi in breve tempo il meritato appellativo di sistema operativo universale, fondato a sua volta su un vero e proprio “Manifesto Debian”, poi tradotto nel 1997 in un “Contratto Sociale” quale summa della cosiddetta do-ocracy (il “fare-crazia”), il cuore vero e proprio del progetto Debian da sempre.
CARATTERISTICHE ED INSTALLAZIONE
Debian GNU/Linux® viene concepita come una distribuzione multi-piattaforma, adatta tanto ad architetture a 32 bit quanto a 64 bit, e consta principalmente di software libero per un totale di oltre 56000 pacchetti (di tipo Aptitude), distribuiti con l’estensione finale .deb (come in Ubuntu, Linux® Mint ed altre derivate “figlie” della stessa Debian).
Differentemente da altre distribuzioni, presenta, inoltre, ben 3 rami di sviluppo: una “stabile” (stable), una “instabile” (testing) e una cosiddetta “sperimentale” (detta pure sid) con la quale si testa, per l’appunto, la futura nuova versione di Debian.
Ciascuna versione Debian viene appositamente identificata con il nome di uno dei personaggi del celeberrimo film Pixar “Toy Story” ed attualmente la versione in uso è la 10.7 (aggiornata lo scorso 5 dicembre) denominata Buster.
Per quanto riguarda l’installazione, Debian offre un ampio ventaglio di soluzioni che possiamo riassumere così:
I. la più semplice è quella tramite “live” che possiamo testare prima di passare all’installazione con un ambiente grafico a scelta (Gnome, KDE, MATE, XFCE, Cinnamon, LXDE, LXQT) e che si può scaricare al seguente indirizzo per macchine a 32 o 64 bit: https://www.debian.org/CD/live/;
II. l’altra è lo scaricamento di un classico file immagine .iso (tramite programmi di scaricamento Torrent come Trasmission) che consente di poter installare il sistema offline, senza cioè l’ausilio di una connessione Internet, e che si trova all’indirizzo: https://www.debian.org/CD/;
III. l’ultima è lo scaricamento di un file immagine minimale detto anche netinstall che permette l’installazione del sistema con i componenti base più un’interfaccia grafica a scelta, ma il tutto sfruttando la connessione Internet. Si può scaricarlo all’indirizzo: https://www.debian.org/distrib/netinst.
PRIMO AVVIO E CONFIGURAZIONE PACCHETTI
Dopo aver completato l’installazione della nostra Debian con l’ambiente grafico da noi scelto, si aprirà una schermata di avvio nella quale dovremo inserire il nome utente e la password cosiddetta di root che abbiamo selezionato durante la procedura d’installazione:
Una volta sbloccata la schermata di login, inserendo nome utente e password correttamente, avremo il nostro sistema operativo pronto all’uso, come da esempio:
Essendo, come accennato, Debian una distribuzione dotata di solo software libero ab origine non presenterà, pertanto, di default tutta quella serie di pacchetti non-liberi o di terze parti (es. Google Chrome, Spotify e varie) dei quali non vorremmo farne a meno.
Ma a tale problematica è possibile risolvere in due modi:
1. il primo è l’installazione da Terminale del pacchetto Gnome Software con il codice:
sudo apt install gnome-software
che poi avvieremo da menù, selezionando le sezioni necessarie ad attivare le stringhe contrib e non-free:
2. l’altro è l’aggiunta tramite editor di testo (es. Nano, Mousepad, Gedit, etc.) delle stringhe contrib e non-free, digitando da Terminale:
sudo nano /etc/apt/sources.list
Dopo aver effettuato tale importantissimo accorgimento, diamo da Terminale il classico comando di aggiornamento
sudo apt update
e, se tutto sarà stato fatto in modo corretto, non ci dovrebbero esser più problemi a visualizzare in Gnome-Software questi pacchetti di terze parti da poter installare.
Tuttavia, come in ogni qualsivoglia distribuzione GNU/Linux®, è consentita la possibilità di poter installare nella nostra Debian pacchetti software di tipo Flatpak e Snap con una procedura tutta sua:
• FLATPAK - Per l’installazione dei pacchetti Flatpak diamo questa unica riga di codice da Terminale sia per installare il pacchetto di Flatpak sia per attivare il plugin apposito su Gnome-Software:
sudo apt install flatpak && sudo apt install gnome-software-plugin-flatpak && flatpak remote-add --if-not-exists flathub https://flathub.org/repo/flathub.flatpakrepo
• SNAP – Per l’installazione dei pacchetti Snap ricorriamo, invece, a questa procedura specifica, dando da Terminale quest’altra lunga riga di codice:
sudo apt install snapd && sudo snap install core
di modo da poter poi correttamente installare ed eseguire correttamente il pacchetto Snap che andremo poi a scegliere. Inoltre, sempre usando Snap, possiamo anche installare il comodissimo Snap Store da avviare su interfaccia grafica, usando il codice da Terminale:
sudo snap install snap-store
.
ALTRE COSE DA FARE CON DEBIAN 10
A questo punto, la nostra Debian è quasi pronta per essere pienamente utilizzata, ma per ottimizzare ancor di più la nostra esperienza avremo bisogno di installare altre importanti componenti. Tra esse, riportiamo in particolare quelle strettamente necessarie:
1. intel-microcode: tale pacchetto, installabile sia da Gestore Pacchetti Synaptic sia da Terminale (sudo apt install intel-microcode), verifica il modo in cui il processore lavora ed è importante poiché conferisce alla Debian un maggior grado di stabilità e sicurezza.
2. build-essential: per la compilazione e l’esecuzione di alcuni specifici programmi, è necessaria, invece, l’installazione di quest’altro importante pacchetto, digitando da Terminale:
sudo apt install build-essential dkms Linux®-headers-$(uname -r)
3. Configurazione drivers grafici NVIDIA e AMD: sebbene Debian funzioni molto bene con i driver open rispettivamente per schede grafiche Nvidia (nouveau) e AMD (amdgpu), per risolvere alcuni problemi grafici ai quali si potrebbe incorrere nell’uso di alcuni ambienti grafici come MATE o XFCE che presentano spesso l’atavico quanto fastidioso problema del cosiddetto tearing video si dovrà a questo punto installare i drivers proprietari di una di esse. Per le schede Nvidia, il pacchetto da installare da Terminale è sudo apt install nvidia-driver e in questa maniera il driver proprietario Nvidia sarà molto probabilmente attivato (previo riavvio di sistema). Per le schede AMD il procedimento si fa, invece, più complesso, poiché bisognerà ricorrere in primis all’installazione di pacchetti non-free, soprattutto AMD Firmware e alcuni pacchetti Mesa, lanciando sempre da Terminale il seguente codice:
sudo apt install firmware-Linux® firmware-Linux®-nonfree libdrm-amdgpu1 xserver-xorg-video-amdgpu
4. Installazione pacchetti restricted-extras: se in Ubuntu avevamo la possibilità di poter installare unico pacchetto denominato ubuntu-restricted-extras con il quale poter attivare pacchetti ristretti come fonts di Microsoft, supporto per archivi in formato .rar e vari codici, in Debian, purtroppo, tale pacchetto non è presente. È possibile, tuttavia, porre rimedio a tale questione, installando questa serie di pacchetti con il comando:
sudo apt install ttf-mscorefonts-installer rar unrar libavcodec-extra gstreamer1.0-libav gstreamer1.0-plugins-ugly gstreamer1.0-vaapi
5. Installazione lettori multimediali (VLC e varie): una delle (pochissime, a dir la verità) pecche della Debian è che non ha, soprattutto in alcuni ambienti grafici come MATE, un qualche lettore multimediale installato di default e al proposito il consiglio più adatto sarebbe quello di installare VLC (da Terminale o da Gnome-Software, anche in Flatpak o Snap) per la lettura di file audiovisivi oppure Clementine (idem per quanto riguarda VLC).
6. Installazione programma di backup: un’altra mancanza di Debian particolarmente sorprendente è quella di un programma di backup di default, così come il fondamentale pacchetto rsync che non è installato. Fortunatamente, il Software Center è dotato di questi programmi di backup e tra essi si consiglia in particolare l’installazione del conosciutissimo Timeshift e di Grsync, altra semplice ma potente applicazione sotto forma di comoda interfaccia grafica.
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Jonathan Gaddi Giomini
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